S. Erasmo Zinkal

PROGETTO EDUCATIVO D’ISTITUTO

Istituto delle Suore dell’ Immacolata

 

CENNI STORICI

DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

 

            Don Agostino Roscelli (Bargone di Casarza 1818 – Genova 1902 ) fondò in Genova, nel 1876 l’Istituto dell’Immacolata dedite alla nobile missione di educare ed istruire le ragazze del popolo, bisognose di apprendere un mestiere onesto e redditizio con il quale risolvere il difficile problema della loro vita.
            Era, questa, la puntuale e generosa risposta ad un impellente istanza sociale di un preciso momento storico. La prima scuola, sorta in una parte allora periferica di Genova, Borgo Pila, non tardò ad aprirsi ad ogni ceto sociale, ampliando l’ambito culturale oltre il corso elementare, e adeguandosi alle esigenze del Ministero della Pubblica Istruzione.
            Da allora, le Suore e i laici impegnati nella scuola cattolica continuano l’opera Roscelliana con slancio ed impegno, proponendo ad una società, che fugge le responsabilità, la fedeltà alla missione di preparare nel bambino, nel ragazzo e nel giovane, l’uomo e la donna di domani.
            Ancora oggi si è perfettamente coscienti che questo è il miglior servizio fatto ai singoli stessi, alla comunità civile e alla Chiesa, nella stimolante consapevolezza che, proprio questo, è stato il volere del Fondatore, il quale, anche adesso, non cessa, in diversi modi, di benedire la loro opera educativa.

PRINCIPI FONDAMENTALI

1.1 -  La tradizione della scuola cattolica pone la persona al centro dell’interesse e degli interventi di educazione, di istruzione , di formazione miranti alla costruzione della sua personalità; essa si impegna ad accompagnare l’alunno nel suo divenire adulto e nel suo graduale inserirsi nella società civile rendendolo capace di scelte responsabili.

1.2 - Il presente Regolamento si ispira ai valori espressi nella Dichiarazione sulla libertà religiosa, documento del Concilio Vaticano II, il quale esorta:
“ soprattutto coloro che sono impegnati in compiti educativi, ad adoperarsi per formare uomini, i quali, nel pieno riconoscimento dell’ordine morale, sappiano obbedire alle legittime autorità e siano amanti della genuina libertà; uomini che siano capaci di giudizi personali alla luce della verità, di svolgere le proprie attività con senso di responsabilità. e che si impegnino a perseguire tutto ciò che è vero e buono, generosamente disposti a collaborare a tale scopo con gli altri”. (Dignitatis humanae n. 8)

1.3 - «La scuola cattolica, al pari delle altre scuole, persegue le finalità culturali proprie della scuola e la formazione umana dei giovani. Ma suo elemento caratteristico è.

  • di dar vita ad un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico di libertà e carità,
  • di aiutare gli adolescenti perché, nello sviluppo della propria personalità, crescano insieme secondo quella nuova creatura, che in essi ha realizzato il battesimo, 
  • e di coordinare infine l’insieme della cultura umana con il messaggio della salvezza, affinché la conoscenza del monde, della vita, dell’uomo, che gli alunni via via acquistano, sia illuminata dalla fede.

Solo così la scuola cattolica, mentre – come è suo dovere – si apre alle esigenze determinate dall’attuale progresso, educa i suoi alunni a promuovere efficacemente il bene della città terrena ed insieme li prepara al servizio per la diffusione del Regno di Dio, sicchè attraverso una vita esemplare e apostolica, diventino come il fermento di salvezza della comunità umana ».
(Gravissimum educationis n. 8)

1.4 – La nostra scuola fa sue, inoltre, le finalità istituzionali espresse negli art. 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana
1.5 – Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico può essere compiuta per motivi riguardanti sesso,razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche.
1.6 – La Scuola garantisce la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative in ogni periodo dell’anno scolastico.
1.7 – La Scuola s’impegna a favorire, in modo particolare, l’accoglienza degli alunni e dei genitori, l’inserimento e l’integrazione, con particolare riguardo alla fase d’ingresso alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità.
1.8 – L’obbligo scolastico e la regolarità della frequenza sono assicurati con interventi di prevenzione e di controllo dell’evasione e della dispersione scolastica da parte delle Istituzioni coinvolte che collaborano tra loro in modo funzionale ed organico.
1.9 – La Scuola, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione , garantisce la massima semplificazione delle procedure e un’informazione completa e trasparente. L’attività scolastica, ed in particolare l’orario di servizio di tutte le componenti, si adegua a criteri di efficienza, efficacia, flessibilità nell’organizzazione dei servizi amministrativi, dell’attività didattica e dell’offerta formativa integrata.
1.10 – La programmazione assicura il rispetto della libertà d’insegnamento dei docenti e garantisce la formazione dell’alunno, sviluppando le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità.
1.11 – L’aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico.
1.12 – “Dalla natura della scuola cattolica discende anche uno degli elementi più espressivi dell’originalità del suo progetto educativo: la sintesi tra cultura e fede. Infatti il sapere, posto nell’orizzonte della fede, diventa sapienza e visione di vita”. (La Scuola cattolica alle soglie del terzo millennio 1997)
1.13 – La nostra scuola si assume il compito dell’educazione degli alunni  garantendo un insegnamento qualificato attraverso un’attenta  programmazione educativo-didattica rispondente alle esigenze del singolo. Assicura una continuità educativa attraverso la SCUOLA dell’INFANZIA – PRIMARIA –  SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO
1.14 – Nostro particolare impegno è, quindi, condurre gli alunni  ad una progressiva maturità di fede che consenta loro la sintesi tra cultura e vita cristiana e la testimonianza  dei valori evangelici, vissuti nella famiglia e nella società.
1.15 – Tale finalità educative sono perseguite secondo lo stile roscelliano caratterizzato da un sincero amore per gli uomini, che devono poterlo percepire nell’atteggiamento dell’educatore, nel suo operato e nelle motivazioni che lo determinano; dalla conoscenza della psicologia della persona necessaria per compiere interventi educativi adeguati alle esigenze di ciascuno.
1.16 – Don Roscelli era convinto che per poter formare l’uomo occorre essere persone ricche , oltre che delle preziose doti umane, anche d’interiorità per poter amare e accogliere l’uomo da formare, piccolo o grande che sia, con il dovuto rispetto e la necessaria attenzione.
1.17 – Tuttavia non si accontenta di queste indicazioni sorprendentemente attuali , ma indica nella formazione della persona e del cristiano  lo scopo dell’offerta educativa: educare è formare l’uomo e il cristiano.
1.18 – “Formare l’uomo, dice, è impegnarsi a suscitare altri il desiderio e la volontà di crescere come persone libere, riuscite e mettere in loro l’inquietudine e il desiderio di conoscere e amare Dio”.
1.19 – Don Roscelli, in tutto ciò, dà molta importanza alla parola che deve essere sostenuta, oltre che dal sapere, anche da una condotta di vita conforme ossia da una parola che esprima la sapienza dell’educatore.

Nelle varie scuole sono presenti molteplici attività che si alternano, quasi uno spontaneo susseguirsi di originale creatività a diversi livelli: sportivo, recitativo e culturale, in particolare di solidarietà: generose sono state le offerte per costruire i pozzi a Dongora in Etiopia e procurare latte ai bambini della stessa missione. Frequenti le adozioni a distanza per il diritto allo studio di giovani poveri.

 

Capitoli del Modello Organizzativo

 

Capitolo primo

Organizzazione dell'Istituto

 

Capitolo secondo

Adozione del Modello

Capitolo terzo

Organismo di Vigilanza

Capitolo quarto

Reati sensibili

 

Capitolo quinto

Codice Etico

 

 

 

 

Modello Organizzativo

 

 

 

 

 

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