S. Erasmo Zinkal

7 Maggio, In ricordo di Sant' Agostino Roscelli


  Il 7 Maggio è una data importante per le Suore  dell’Immacolata, perché in tale giorno ricorre l’anniversario della morte del Santo Fondatore, Don Agostino Roscelli .
Come  ogni anno, nella nostra parrocchia, si celebra una santa Messa, in ricordo di
quest’uomo così ricco di grazie divine. Anche oggi la comunità  di Porto S. Stefano, si è preparata a questo appuntamento, ma non immaginava che la cerimonia venisse celebrata da Sua Em. Mon. Philipe Onedraogo vescovo in BurkIna Faso . Infatti, come ha spiegato il nostro parroco Don Sandro Lusini , egli, che si trova in Italia per il 50° anniversario diocesano Pio XII  “ Fidei Domun “, è stato felice di concelebrare, con il parroco e con don Gino  Governi, la Santa Messa .
Questa simbiosi di circostanze è come un bellissimo arcobaleno che unisce questo piccolo lembo della Toscana alla missione in Africa. Anche le nostre suore hanno una bella missione in Etiopia, della quale il  Fondatore  ne sarebbe stato fiero ; nostro Signore ha promesso una ricompensa, anche solo per un bicchiere d’acqua dato in Suo nome.
Le suore, in quei luoghi, devono sentire quello che i poveri sentono, partecipare alla povertà, conoscere che cosa significa vivere senza sicurezza, dipendendo da  Dio per il domani. La Santa messa è iniziata con un canto che si è elevato nella navata della chiesa, come una preghiera : < Chiesa di Dio, popolo in festa , Alleluia > Nell’omelia il Vescovo Philipe ha ringraziato tutti per quello che l’Africa riceve sottolineando che in quei luoghi ogni giorno succede una specie di miracolo; non esiste giornata senza una particolare attenzione, da parte di Dio, un segno del Suo amore e della Sua sollecitudine. Ogni missione, ha continuato, si regge su quattro pilastri immaginari : La preghiera comunitaria che allarga il  cuore fino a farlo capace di contenere il dono che Gesù fa di se stesso; il dono della vita, ossia le vocazioni, che per amore di Cristo, spingono i nostri fratelli, e le nostre sorelle a lasciare ogni agio, per dedicarsi alla vita missionaria. Infatti, Egli dice :
<< Qualunque cosa farete al più piccolo dei miei fratelli, voi l’ avrete fatto a me >>.
Il terzo pilastro è considerato come dono materiale; ossia la provvidenza che giunge alle missioni, grazie al buon cuore dei credenti. Per ultimo, e il più importante è il dono della sofferenza ; sofferenza dell’anima e del corpo che avvicina la nostra croce a quella di Gesù, per poi trasformarla in Redenzione. Mentre il Vescovo parlava pensavo che le stesse considerazioni avrebbero potuto venire dal cuore di San Agostino Roscelli.
Anche lui amava la rinuncia, la sofferenza; anche lui desiderava donarsi agli altri, con tutto se stesso; sognava terre lontane da evangelizzare, perché sapeva bene che il mondo ha fame di Dio e quando Gesù venne desiderò soddisfare questa fame.
L’intera vita del Fondatore, costituisce un messaggio di bene.
Io avevo conosciuto la bontà e la santità di Agostino Ruscelli, da bambina , quando frequentavo il collegio delle suore dell’ Immacolata, in Via Monza, a Roma. Me ne parlava suor Maria Carmelinda, devota al Santo e addetta alla portineria della scuola.Ero una bambina triste perché non stavo bene in salute. La suora mi raccontava episodi della vita di Agostino con tanta enfasi, ma  per me avevano il profumo della favola. Nello stesso tempo mi raccomandava di pregare e fare i ” fioretti “ perché  il Santo doveva presentarli  a Gesù e Lui mi avrebbe ricompensato dandomi la salute. Ricordo i santini che la suora mi regalava e che riempivano i miei libri di scuola……. – Con gli anni ho capito che quella grazia fisica,  che con tanta spontaneità chiedevo, si è concretizzata con la buona riuscita della mia esistenza. Ho avuto  la gioia di essere moglie, madre e nonna, e la mia casa è stata ed è ricca di pace e di affetto ; adesso nei miei nipotini scorgo lo spirito della vita….. vi scorgo lo spirito di Dio.
Don Agostino Roscelli è stato sempre al mio fianco, mi ha tenuto per mano e mi ha condotto nei percorsi più consoli alla mia anima.
Dopo queste riflessioni personali, voglio tornare alla bella celebrazione, dove tutto si è svolto in un clima di comunione Ecumenica; il nostro Parroco  ha rivolto parole affettuose alle nostre suore, ringraziandole, con profonda gratitudine  per tutto il bene che fanno con i bambini, le famiglie  e la parrocchia.
Don Agostino ha creduto all’amore, si è affidato all’Amore, a quel Gesù che è pazienza e umiltà, permettendo a Dio di rinnovare in  Lui le sue meraviglie.

      
                                                                                              M. Z.


 

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