S. Erasmo Zinkal

- SECONDA PARTE -


All’interno del Consiglio Generalizio dal 1968 in poi si sviluppa una certa inquietudine circa la stasi, giudicata preoccupante, della causa di canonizzazione. Il postulatore, padre Bernardino da Siena viene sollecitato più volte e affiancato dall’insegnante di filosofia e storia Suor M. Matilde Dell’Amore.
L’impegno di ricerca di questa religiosa è stato encomiabile: col fiuto tipico dello storico ha passato al setaccio quanto nell’ambiente genovese e ligure si poteva trovare circa notizie, fonti, documenti, reperti, testimonianze sulla vita del fondatore da un canto, e sull’ambiente in cui è vissuto dall’altro.
Suor Maria Matilde Dell’Amore può essere a tutti i titoli considerata la storica dell’Istituto e a lei si deve molto circa la messa in luce della figura del fondatore. Affianca con la competenza, la ricerca e la penna padre Bernardino.
A lei si deve il contenuto e la compilazione del «Summarium documentorum ».La stessa Sr. M. Matilde dell’Amore attesta il risultato del suo lavoro: «Un Don Roscelli inedito, pulsante, concreto, riscoperto nel vivo della realtà del suo tempo, calato nella società del suo tempo, inserito nella cornice tipica del suo tempo».
Tale scoperta viene subito divulgata nella biografia curata dalla stessa Sr. M. Matilde Dell’Amore dal titolo: «Don Agostino Roscelli nel suo tempo: 1818- 1902», con lo scopo di mettere a conoscienza le Suore, e non solo, dei risultati del suo studio.
Qualche anno prima in ottemperanza alle norme sancite dai Documenti del Concilio Vaticano II e seconde le Norme del Motu Proprio «Ecclesiae Sanctae» fu promossa la revisione delle Costituzioni in due Sessioni del Capitolo Speciale.
L’abbozzo della nuova stesura fu redatta durante la prima sessione 24/8- 22/9 1968 e venne consegnato alle Superiore delle varie case in occasione degli Esercizi Spirituali, 2-9 marzo 1969.
Era presente Padre Giovanni Colli, della cui collaborazione e consiglio le Madri Capitolari si erano avvalse nel delicato lavoro di integrare l’elemento giuridico, che caratterizzava le Costituzioni del 1935, con quello spirituale, come richiesto dall’art. 13 del Motu Proprio «Ecclesiae Sanctae» : «L’unione dei due elementi, spirituale e giuridico, è necessaria perché i testi fondamentali dell’Istituto abbiano una base stabile e perché il vero spirito e la norma vitale li penetrino».
Nell’ottemperare a tale esortazione, le Madri Capitolari si avvalsero delle prime Costituzioni approvate nel 1891, del Direttorio approvato nel 1895, dello «Spirito dell’Istituto» e degli «Scritti inediti del Ven. Fondatore» con la viva e convinta preoccupazione di far rivivere il genuino spirito del fondatore e di mantenersi in piena aderenza allo scopo primario che si era prefisso nel dar vita all’Istituto.
Ma dal 1975 in poi, iniziò un vero e proprio impegno di decodifica e trascrizione dei testi dei centoventiquattro manoscritti che vennero pubblicati in quattro volumi grazie all’interessamento e al fattivo impegno di Sr. M. Rachele Battaglia e Madre Maria di Sant’Agostino Sala, personalità quest’ultima che ha contribuito non poco alla stesura della Regola e a ridare luce alla figura del fondatore al punto che la storica dell’Istituto definì il suo generalato «tutto Roscelliano»
Da quel momento in poi, considerando i convegni, gli articoli, le pubblicazioni, gli incontri, le circolari della Madre Generale, gli Atti capitolari, gli eventi legati alla beatificazione e alla canonizzazione si può asserire che la presenza carismatica del fondatore sia, stata pienamente restituita a tutte le sue Suore.
Tuttavia il discorso sul carisma che più volte si è affacciato lungo questo travagliato cammino non ha ancora trovato organica sistemazione.
(continua)

 

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